La parodontologia è quella disciplina della Odontoiatria che cura il parodonto
il parodonto, è quell'insieme di strutture costituito da
La gengiva si unisce inoltre alla corona del dente attraverso un saldo attacco epiteliale di circa un millimetro (Fig.1) che fa da barriera alla penetrazione dei microbi, principalmente batteri, che che costituiscono la ora orale della bocca e che colonizzano il solco gengivale. Il solco gengivale è uno spazio libero di circa 3 mm rivestito da epitelio che si estende dall’attacco epiteliale al margine gengivale.
A garantire il sigillo, al di sotto dell’attacco epiteliale troviamo un insieme di bre connettivali (attacco connettivale) che si estendono per circa 1-1,5mm no a raggiungere la cresta ossea. Per veri care che il parodonto sia sano è necessario sottoporsi ad un controllo dall’igienista o dal dentista che eseguono il sondaggio parodontale e misurano la profondità del solco, veri cano l’integrità dell’attacco epiteliale e l’assenza di sanguinamento che è segno di in ammazione.
Esistono diverse forme di malattia parodontale che possono coinvolgere più o meno profondamente i tessuti molli e duri attorno al dente.
La gengiva si unisce inoltre alla corona del dente attraverso un saldo attacco epiteliale di circa un millimetro (Fig.1) che fa da barriera alla penetrazione dei microbi, principalmente batteri, che che costituiscono la ora orale della bocca e che colonizzano il solco gengivale. Il solco gengivale è uno spazio libero di circa 3 mm rivestito da epitelio che si estende dall’attacco epiteliale al margine gengivale.
A garantire il sigillo, al di sotto dell’attacco epiteliale troviamo un insieme di bre connettivali (attacco connettivale) che si estendono per circa 1-1,5mm no a raggiungere la cresta ossea. Per veri care che il parodonto sia sano è necessario sottoporsi ad un controllo dall’igienista o dal dentista che eseguono il sondaggio parodontale e misurano la profondità del solco, veri cano l’integrità dell’attacco epiteliale e l’assenza di sanguinamento che è segno di in ammazione.
Il primo segno di malattia parodontale invece è la tasca parodontale (Fig. 3). L’infezione microbica dovuta all’accumulo di placca e tartaro nel solco gengivale ha causato una risposta infiammatoria tale da distruggere l’attacco epiteliale prima e quello connettivale poi consentendo ai batteri di migrare in profondità. La tasca si rileva tramite il sondaggio che evidenzierà profondità maggiori di 3mm e spesso sanguinamento. Maggiore sarà la profondità di sondaggio più grave sarà la malattia e anche l’osso alveolare potrà essere compromesso dal riassorbimento. Questo causerà mobilità più o meno grave del dente e a volte formazione di ascessi parodontali. Il margine gengivale potrebbe essere mantenuto nella sua posizione normale (Fig.3) se l’osso al di sotto non è troppo riassorbito, mentre sarà visibile una recessione (retrazione) della gengiva se l’osso sottostante è gravemente compromesso (Fig.4).
L'igiensista è il dottore laureato in igiene dentale specializzato nella prevenzione e nel trattamento non chirurgico delle malattie parodontali (gengiviti, paradontiti e periimplanti).
Eseguire visite di controllo ogni anno dal proprio dentista e sedute di igiene professionale ogni 6 mesi è fondamentale per prevenire l’insorgenza di carie, lesioni delle mucose orali (anche carcinomi) e malattie parodontali anche gravi che in pazienti geneticamente predisposti possono portare alla perdita dei denti anche in giovane età (35-40 anni). In particolare l’igienista dovrebbe eseguire tutte le volta un sondaggio completo per identificare la presenza di eventuali tasche parodontali e sanguinamento o pus che sono segno di malattia e in questo modo suggerire una visita specialistica col parodontologo che farà diagnosi e imposterà la terapia più indicata che svolgerà in collaborazione con l’igienista stesso e a volte con colleghi di altre specialità.
Il sondaggio si esegue inserendo delicatamente la sonda (strumento in acciaio millimetrato a punta arrotondata e smussa ) fra gengiva e dente e verificare che questa manovra non induca sanguinamento (segno di gengivite o parodontite) e che non scenda più di 3mm (misura fisiologica del solco gengivale).
Di seguito un esempio di una cartella parodontale dopo esecuzione di un sondaggio parodontale.
La chirurgia si occupa delle lesioni più gravi, dove la terapia non chirurgica non può intervenire, o rappresenta lo step conclusivo del lavoro di preparazione del paziente eseguito dall'igienista.
Le terapie che vengono messe in atto per curare gengiviti e parodontiti vanno dalla semplice rimozione della placca e del tartaro sopra e sottogengivale tramite l’utilizzo di strumenti ultrasonici e polveri abrasive alla levigatura delle radici associate a tasche profonde che si esegue in anestesia con strumenti meccanici e manuali, alla terapia aggiuntiva con laser, antibiotici topici o sistemici, antisettici, terapia fotodinamica fino ad arrivare ad eventuale terapia chirurgica per eliminare le tasche e correggere i difetti ossei rimodellandoli o rigenerandoli.
La chirurgia parodontale si dividerà perciò in resettiva quando si eliminano i difetti gengivali e ossei, rigenerativa quando si ricostruiscono osso e tessuti molli e mucogengivale quando si modificano i profili e i volumi gengivali coprendo radici esposte a causa di recessioni (retrazioni gengivali) indotte da scorretto spazzolamento o trattamenti ortodontici importanti su pazienti con gengive sottili.
la guarigione di una tasca che avviene un po' per recessione e un po' per guadagno d'attacco clinico. Obiettivo delle mie terapie mini-invasive è di ridurre al massimo la contrazione post trattamento a favore del massimo guadagno di attacco per evitare ipersensibilità e fastidiosi spazi vuoti fra i denti che appaiono più lunghi.